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TEXTS > Writings on the Artist
Le immagini di Paolo Carosone sono la sua autobiografia.
Nascono da accostamenti spontanei, fusioni di ricordi reali e suggestioni oniriche. Realtà fisiche ed esperienze spirituali confluiscono in nuove impressioni e presenze create dall'artista nel confrontarsi con il proprio mondo che esiste al confine tra realtà e illusione.
"L'esistenza del mondo è comprensibile solo come fenomeno estetico" ( Nietzsche ).
I ricordi riguardano la sua infanzia a Roma, i suoi studi ad Amsterdam e Copenhagen, gli anni trascorsi a Tokyo, il lungo soggiorno in California, il ritorno dopo 17 anni di viaggio per trovare nuova pace e sicurezza nella sua vecchia casa di Roma che gli rende possibile dedicarsi alla creazione di questo libro di "Emotion recollection in tranquillity" (1).
Questo libro è nato dal desiderio dell'artista di concentrarsi su un singolo tema: la propria vita e di esprimersi con una singola tecnica, la quale nonostante l'eterogeneità del processo è diretta unicamente nell'immagine calcografica per creare un singolo oggetto: questo libro. Questo piccolo libro nel suo formato ci ricorda il "Libro delle Ore", trattando della vita e delle visioni personali dell'artista, anche se espresso nel suo stile soggettivo è un libro delle ore del nostro tempo. Cosa si può dire del suo stile, così remoto da quello che sembra essere la corrente attuale ?
Nel 1966 Cesare Vivaldi in un saggio sul lavoro di Carosone aveva osservato che il suo è un "surrealismo sui generis", assolutamente spontaneo, un surrealismo che non è assunto come cosciente mezzo formale di espressione, ma che scaturisce dalla materia autobiografica ed in gran parte psicologica a tutti i livelli mediante la quale l'artista ha scelto di parlare.
Oltre al ricordo di eventi reali ed al recupero di sogni, Carosone lascia spazio ad immagini dei suoi lavori come le sofisticate sculture cinetiche e meccaniche da lui realizzate in Giappone, inserisce anche immagini prese da vecchie pubblicità di Popular Mechanics o curiosi vecchi libri. Queste immagini possono essere rielaborate dall'artista oppure copiate come sono facendo uso di carta trasparente da ingegnere. Vengono poi fuse assieme attraverso una tecnica sviluppata in un periodo di molti anni.
Carosone usa l'acquaforte e l'incisione a bulino; egli impiega sia l'acquatinta che la mezzatinta, sia il fondo morbido che la "stipple engraving", sia il "crayon method" che la tecnica fotografica contemporanea. Sa usare il bulino con la facilità e la confidenza di una matita ed è un disegnatore straordinariamente dotato.
Lavora su lastre di zinco che taglia, ricombina, sempre aperto al continuo cambiamento necessitato dalla sua fede nella sensazione e nella intuizione. Diverse lastre sono spesso usate per produrre una singola unica stampa. Mai due sono uguali. Lo studio di Carosone è nel suo appartamento ed e'integrato con la sua vita anche geograficamente. Un tempo egli creava sculture cinetiche, ma dovevano essere eseguite con la collaborazione di tecnici.
Ora, comunque, egli sente il bisogno di intimità, per fare il suo lavoro, nel suo proprio posto, con le sue mani, perfino usando attrezzi da lui stesso disegnati e fabbricati.
In un periodo in cui la maggior parte degli artisti fanno eseguire le loro stampe da stampatori professionisti specializzati e con laboratori largamente attrezzati, Carosone, avendo scelto di non contare più sugli altri, controlla la qualità estetica delle sue stampe, stampando tutto lui stesso.
Ora non esiste più divisione tra arte e mestiere nel suo lavoro. Sarebbe oggi inconcepibile per lui avere un'altra persona intromessa nella privacy del suo lavoro. Il suo processo di incisione, di operare con i bitumi, acidi e cere non è diverso dalla ricerca di un alchimista per metamorfosi inaspettate.
Nelle sue incisioni, le tecniche sono combinate, le immagini fuse, spazio e tempo sono rimossi e trasportati lasciando nuove immagini - disparate eppure unificate - emergere dal torchio.
Lavorando nel suo appartamento di Roma, le stanze della sua infanzia riemergono nella sua mente, o piuttosto nel suo lavoro.
C'è la " Stanza dell'Organo" la stanza in cui Paolo è nato e alla quale è tornato dopo molti anni di assenza. E' una stanza scura e sinistra con muri lasciati nello stato originale. Lo spazio indefinito è comunque reso vitale dalla vivida giustapposizione delle forme bianche e nere delle mattonelle del pavimento.
Una grande poltrona sta di fronte ad un enorme letto, ambedue nello stile anni quaranta, quando Paolo era un bambino. Sulla destra ha raffigurato l'organo che completò a Tokyo nel 1969, un sofisticato pezzo di scultura audio--cinetica sonora a cui ha lavorato per due anni con l'aiuto di quattro ingegneri elettronici giapponesi. In questo organo un equipaggiamento medico era usato per amplificare onde cerebrali che successivamente venivano trasformate in udibili onde sonore.
L'emissione delle onde sonore attivava anche le trombe, le luci e le ali dell'organo. Questa macchina misteriosa e minacciosa è giustapposta alla finestra immaginaria dalla quale vediamo ricordi di Tokyo nella più luminosa luce del giorno. Un autocarro, vecchie automobili, un treno su ferrovia sopraelevata, intersecati dalla prua di una nave, un aeroplano, tutto vivacemente colorato a mano. E' da questa immagine di irreale ricordo all'interno del dipinto che è attratta immediatamente la nostra attenzione.
Lo straordinario è sempre bello, ogni cosa straordinaria è bella, di fatto solo lo straordinario è bello ( Breton ).
L'organo alato appare nuovamente nel " Mio Primo ed Ultimo Giocattolo" dove egli stesso, Paolo da piccolo, siede su un seggiolone, stringendo la sua prima automobile giocattolo mentre altri bambini fanno l'altalena o soffiano in una tromba sospesi a mezz'aria. Una gallina sta beccando il suo mangime. Le immagini riappaiono continuamente. Il grande letto, nuovamente in una stanza buia ritorna nella " Stanza del Porco", ma ora uno stormo di rondini si slancia fuori dalla finestra luminosa. Per nessun motivo razionale un grosso maiale - ancora un ricordo infantile - si è avvicinato al letto e ne sta annusando le lenzuola. Un paio di stivali è appeso a mezz'aria.
Una penna che l'artista vede come un simbolo fallico ha completato una graziosa serpentina sta versando gocce di pioggia o forse lacrime. Il gruppo di rondini è divenuto dominante come lo stormo di uccelli nella " Stanza del Presidente" e sono in contrasto per il loro rapido volo alle due placide galline sul tavolo del presidente. Fuori dalla finestra, che potrebbe anche essere uno schermo cinematografico portatile o una carta geografica srotolata in un'aula scolastica, intravediamo un vecchio biplano. Sul lato un'altra scultura cinetica di Carosone, un pannello rettangolare che può essere fatto girare servendosi di una grande ruota e di una puleggia. L'immagine femminile/maschile sul pannello è presa dalle pagine di un libro di anatomia, ma ora l'immagine di tipo femminile/maschile è ridotta ad un robot rotante.
Carosone ha realizzato un robot simile in cui la sagoma vuota di una figura anatomica era ricavata da un pannello girevole in cui polveri colorate scorrevano attraverso tubi di vetro che indicavano la circolazione del sangue.
Ne " La Stanza della Segretaria" questo robot è su un grande tavolo, ignorato dalla segretaria che lavora in una stanza in totale misteriosa solitudine.
Una scultura che rappresenta un sandalo giapponese "Geta" con delle ali che non saranno mai capaci di sollevarli dal terreno, è al centro di " Each Age is a Dream that is Dying" un'incisione che mette insieme anche il ritratto della sua amata, le galline che beccano e una mano senza corpo che sembra far gocciolare una medicina in una misteriosa forma organica, che ricorda il cibo delle galline.
Lo stesso zoccolo alato compare sul tavolo tondo in primo piano della " Stanza dei Genitori" dove, in un angolo, un tempio giapponese con le ali sembra rotolare su dei binari. Qui le lacrime vengono dal becco di una gigantesca rondine materializzata fuori dalla finestra osservata da sua madre seduta. Occupandosi del mistero della vita la rondine fantasma potrebbe anche essere un'analogia di una cicogna che lascia cadere i semi della vita. In un'altra versione della stampa un paesaggio suburbano è sostituito al grande volatile mentre il padre rimane seduto sul suo divano.
Di fatto nulla è cambiato eccetto che la scena notturna della incisione è ora divenuta una stanza alla luce del giorno mentre paradossalmente la luce esterna è completa di luna e stelle. A volte al posto di sculture fatte dall' artista, noi troviamo oggetti che sembrano essere totalmente fantastici come la sella, che sorregge la giovane donna in " Vibrazioni di tutto il corpo" In realtà è una macchina dimagrante presente in un volume del 19° secolo che illustra molti fantastici ed improbabili congegni meccanici di questo tipo. Lo ha attirato non solo per la sua splendida assurdità ma più precisamente perché gli ricordava alcune sculture cinetiche che aveva realizzato in Giappone (2).
Ma chi potrebbe penetrare il significato della piccola donna che sta in piedi di fronte alle scale, o gli oggetti smembrati fluttuanti nello spazio? Un'altra versione di questa idea, una totalmente ridicola ma delizia per lo sguardo, è la macchina per dimagrire in " Estensione del Tronco in piedi". Effettivamente Carosone che ha realizzato sculture cinetiche di grande originalità ora trasforma questi vecchi automi in oggetti simili. Il congegno meccanico diventa totalmente fantastico, combinando fantasia, ironia e tecnologia. Esso raggiunge uno stadio di surreale assurdità in " Vibroterapia".
" La Stanza di Fortunello" (3): qui invece di complicate macchine immaginarie, un giocattolo meccanico di legno è entrato nella stanza da pranzo della sua infanzia dove si trovano sua madre e l'amico di famiglia che gli aveva regalato l'omino sull'asino, seduti al tavolo. Una sua vecchia incisione satirica, una testa di Bismarck conservata in un vaso, intitolata " Soffiabismarck", è appesa al muro. Il giocattolo stesso ha assunto forma dinamica dal momento in cui la sua testa e la fortuna viaggiano attraverso la stanza come in un film animato.
La trasmutazione è un aspetto importante di gran parte del lavoro di Carosone: qui vediamo la testa di Fortunello alla fine trasformata nella luna e l'asino in un albero nello statico paesaggio appeso accanto al "Soffiabismarck". Il processo è invertito nel " Fortunello Acrobata" dove attraverso una serie di 8 posizioni il piccolo "Happy Hooligan" salta attraverso lo spazio in un semicerchio prima di raggiungere il suo posto sul dorso dell'asino. Questo libro consiste in una serie di immagini narrative, riflessioni sugli avvenimenti più importanti della sua vita, non trattate però in ordine di tempo come nella narrativa. Infatti, le esperienze accumulate nel tempo diventano simultanee una volta impresse sulla carta dalla sua sensibilità poetica e dalla sua abilità artistica.
Talvolta, invece di forme recuperate dal passato, troviamo al contrario - pur senza stupirci - immagini del suo futuro, come il piccolo tempio giapponese in legno, alato, montato su ruote e con una testa di pilota che si intravede sullo sfondo della " Partenza del Cambodge" una scultura che avrebbe poi eseguito in Giappone dove la nave Cambodge lo trasportò dalla Danimarca. Sopra la nave si vede di nuovo la mano staccata con il contagocce. Nello stesso cielo appare una chiave con una complicata serratura in riferimento al suo studio di Copenhagen che era ancora vivo nella sua mente.
In primo piano un giovane solitario sta in piedi di fronte e un'ancora, un chiaro simbolo di stabilità,incatenata alla chiave lasciata nello studio dove aveva lavorato per 4 anni sereni. L'anello di congiunzione con il passato è rappresentato molto alla lettera dall'anello della catena. Nel " L'Arrivo del Cambodge" c'è un immaginario gruppo di gente, come dei fantasmi, che gli danno il benvenuto in Giappone e il tempio-pilota, sullo sfondo, ha assunto proporzioni molto maggiori.
" La Prima Comunione" lo vede con la sua candela in mano mentre intorno a lui fluttuano giocattoli dell'infanzia, il ricordo dei maiali come quello del pappagallo sul ramo, la nave che lo portò in Asia, l'annaffiatoio che dona la vita alle piante, piante che per molti anni hanno costituito un importante aspetto del suo ambiente, un cuore fasciato, e il ritratto di Julia la sua cara amica, che osserva la scena immaginaria di una vita che esiste al margine del tangibile al confine tra realtà e illusione.
Presente, futuro e passato costituiscono un tutt'unico nello spazio delle incisioni di Carosone. La realtà e l' illusione hanno perduto la loro esistenza separata e, di fatto, il pensiero dell'artista e il suo lavoro sono un tutt'uno.
(1) Wordsworth, prefazione alla: "Lyrical Ballade" ;
(2) In particolare: la scultura cinetica raffigurata nella " Stanza del Presidente" ;
(3) Fortunello è la traduzione italiana dell'americano Happy Hooligan.
PETER SELZ
Professore Emerito della Facoltà di Storia dell'Arte alla "University of California, Berkeley"
Ex Direttore-Fondatore dell' "University Art Museum, Berkeley"
Ex Curatore Capo di Pittura e Scultura del "Museum of Modern Art, New York".